Di particolare interesse antropologico sono l'ormai estinto fenomeno del tarantismo, una forma isterica di straordinario impatto scenico,
e l'invece rimontante culto per la pizzica, la musica tradizionale e battente che un tempo accompagnava i riti di guarigione delle tarantate,
cioè delle donne che si credeva fossero state morse dalla tarantola.
Ad Agosto nei paesi facenti parte
del consorzio della Grecìa salentina si svolge La "Notte della Taranta" è un festival di musica popolare salentina, dove la pizzica
tradizionale e quella rivisitata incontrano le musiche tradizionali nazionali ed internazionali. Consiste in un tour per i paesi della Grecìa
Salentina e per altri comuni del Salento, che si apre a Corigliano d'Otranto e si conclude con il grande concerto finale a Melpignano, che dura
fino alle prime luci del mattino.
Le tradizioni più importanti dell'artigianato salentino sono l'antica e celebrata lavorazione della cartapesta leccese (famosi i "pupi" per presepe),
la terracotta nella realizzazione dei caratteristici fischietti (in particolare nel Leccese), campanelle e folletti, e con i quataràri (costruttori di
recipienti in terracotta); la ceramica (i cui maggiori centri di produzione sono a Cutrofiano e a Grottaglie); la lavorazione del ferro battuto con cui
si producevano anche i noti balconcini bombati dei palazzi; il ricamo; la lavorazione artistica del vetro; la lavorazione del legno; la lavorazione
artistica del rame.
Di recente ha ripreso vigore la scultura in pietra leccese, con tecniche più moderne e nuove forme.
In via di estinzione invece gli zùcari o zucàri (intrecciatori di corde), e i panaràri
(intrecciatori di giunchi, canne, e virgulti d'olivo, per farne cesti e altri tipi di contenitori di fogge tradizionali)